Cosa succede quando mettiamo assieme un regista come Joseph Kosinski, un attore affascinante e bravo come Tom Cruise e un altro grande del cinema mondiale come Morgan Freeman? Di sicuro si ottiene un capolavoro. Sì, proprio così, e non temo di esagerare o di essere smentita. Oblivion è davvero un’opera d’arte.
Il pianeta è la nostra amata (forse non tanto, visto come la stiamo riducendo, ndr) Terra, ma è disabitata. Gli esseri umani sono stati annientati. La vita si è spostata altrove, ma c’è un problema: l’acqua. La terra, lo sappiamo, è formata in larga parte da acqua, ed è per questo che delle enormi idrovore assorbono incessantemente l’acqua per inviarla al nuovo pianeta. A difesa di questi enormi macchinari ci sono dei Droni. L’unica presenza umana (ma siamo sicuri che sia così?) sono Jack Harper /Tom Cruise e la moglie Victoria Olsen/Andrea Riseborough, rispettivamente meccanico e assistente. Tom deve controllare la perfetta funzionalità dei Droni. A sconvolgere la ‘tranquilla’ routine della coppia sarà il ritrovamento di un altro essere umano: una donna, Julia Rusakova/Olga Kurylenko, che Tom conosce… molto bene.
Una ricerca nel design da far impallidire anche gli architetti più blasonati. La casa, sospesa nel vuoto, mi ha comunque fatto pensare a Frank Lloyd Wright e la sua casa sulla cascata. Per non parlare poi della Bubble Ship, una sorta di libellula gigante. Un design incredibile con soluzioni tecnologiche che lasciano a bocca aperta.
Una sceneggiatura solida, senza sbavature, una fotografia sublime e un cast, come avrete già capito, di veri numeri uno.
